PREMI 2019


PREMI SULMONA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 37

Lo Special Jury Prize va a Homesick di Koya Kamura (Giappone): Per aver restituito, nonostante la durata, il percorso completo dell’elaborazione di un lutto, in cui il rapporto genitore-figlio è affrontato con profondità e da diversi punti di vista, in un mondo di sopravvissuti con un passato traumatico da metabolizzare.


Il premio alla Best Soundtrack (Premio Gabrielle Lucantonio) va a Heidi Happy per All Inclusive (Svizzera): Per l’uso strutturale e drammaturgico del suono, decisivo per chiarire il punto di vista del regista. La musica, in questo caso, non è solo un semplice commento, ma una lente attraverso cui osservare le azioni in una cornice narrativa dalla risonanza universale.


Il premio per il Best Editing va a Marshall Curry per The Neighbors’ Window (USA): Un montaggio fondamentale per restituire il gioco di specchi che caratterizza l’interazione tra i personaggi e il crescendo delicato della psicologia della protagonista, culminante nella rottura finale di un ritmo binario.


Il premio per la Best Cinematography va a Nicolas Berteyac per Beaver at Work (Francia): Per l’abilità di ricreare in spazi reali un’atmosfera surreale, grazie a un uso del colore e della luce in grado di amplificare una sensazione di alienazione declinata in chiave grottesca.


Il premio per il Best Animation Short Film va a Memorable di Bruno Collet (Francia): Per la valorizzazione della tecnica della stop motion, funzionale a rendere visibile il deteriorarsi invisibile della percezione del protagonista affetto da Alzheimer.


Il premio per il Best Documentary Short Film va a All Cats Are Grey in the Dark di Lasse Linder (Svizzera): Per essere riuscito a evidenziare il privato del protagonista, anche nei suoi risvolti più intimi e delicati. E per l’interessante lavoro di ricerca sul contesto, che accentua il senso del dramma e l’isolamento del protagonista.


Il premio per la Best Screenplay va a Bogdan Muresanu per Cadoul De Craciun (Romania): Per l’originalità della storia e l’uso particolarmente accorto dei dialoghi, attraverso cui il rapporto tra un padre e un figlio diventa emblema di uno spaccato socio-politico più ampio.


Il premio per la Best Actress va a Behdokh Valian per Tattoo (Iran): Per essere riuscita, attraverso la sua interpretazione, a trasmettere un messaggio di femminilità forte, in un contesto altamente inquisitorio nel quale il corpo diventa simbolo di resistenza.


Il premio per il Best Actor va a Georges Siatidis per Kapitalistis (Francia/Belgio): Per la sua interpretazione sottile che riesce con poche, calibrate sfumature a rendere credibile un personaggio comico inserito in un contesto drammatico.


Il premio per il Best Director va a Erenik Beqiri per The Van (Albania): Per il suo calibrato lavoro di sinergia tra tutte le componenti filmiche, in grado di conservare uno sguardo lucido sui personaggi pur mantenendo un ritmo serrato e costante.


Il premio per il Best National Short va a Florence di Emanuele Daga (Italia): Perché dimostra come un autore italiano possa esprimere uno sguardo personale all’interno di un contesto produttivo lontano dalla tradizione nazionale, raccontando una storia intima in un universo ricco di dettagli credibili e con frequenti cambi di registro.


Il premio per il Best International Short va a A Sister di Delphine Girard (Belgio): Per aver saputo valorizzare il formato cortometraggio con una storia che nasce, si sviluppa e muore attraverso una scansione puntuale e millimetrica, tanto in sede di scrittura quanto nella gestione della durata e degli snodi narrativi. Ragguardevole anche il lavoro sulla attrici, ben sostenute da una regia solo apparentemente di servizio e dotata di vivida maturità formale.


Il premio per il Best Music Video va a Hubris di Ian Isak (Danimarca) con la seguente motivazione: Superba performance attoriale del protagonista che ricorda un po'  il personaggio interpretato da Werner Herzog nel film di Harmony Korine “Julien Donkey Boy”. Sapiente uso del montaggio ad alternare le due tecniche di ripresa, widescreen e 4:3 a simulare la soggettiva realizzata con la videocamera mini DV da uno degli attori. Straordinario il casting e la coreografia realizzata dalle comparse a cadenzare il ritmo del brano. Assolutamente geniale il finale a sorpresa.


Il premio come miglior corto abruzzese va a Dove si va da qui del regista Antonello Schioppa. Questa la motivazione: Una regia essenziale, attenta, efficace nel rendere organiche le immagini, l'interpretazione degli attori e il ritmo della narrazione di una tragedia familiare dai risvolti imprevedibili. Bella la scelta di lasciare allo spettatore la possibilità di immaginare il prima e il dopo. Perfetta l'interpretazione del papà di Peppino Mazzotta (attore sempre a fuoco e credibile) ed efficacissimo anche il piccolo Riccardo Peta. Un corto che ci invita ad attendere con curiosità il lungo-opera prima di Antonello Schioppa.


Il Premio SIFF Studenti 2019 è stato conferito da circa 200 ragazzi delle scuole secondarie superiori di Sulmona al cortometraggio L’attesa di Angela Bevilacqua, scelto nella categoria “National”, Per aver permesso a tutti noi di vivere le stesse emozioni della protagonista, tra le mura schiaccianti di una casa umile. La storia di una mamma, provata dalla paura di un attentato terroristico, che ci riporta dentro la realtà cruda dei nostri giorni. Bello, passionale, umano da apprezzare anche per le caratteristiche tecniche dal piano focale si primi piani.