PREMI SULMONA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 38
SPECIAL JURY PRIZE (Assegnato da Chris Cooper e Marianne Leone): CHEN CHEN di Kargo Chen
Per la costruzione di una storia significativa con un inizio, uno sviluppo e una fine ben scanditi, frutto del lavoro di tanti emergenti nella troupe e nel cast, tutti al servizio di una storia molto delicata. I valori produttivi alti e la recitazione ottimale contribuiscono a un racconto cinematografico completo e toccante.
BEST SOUNDTRACK (dedicato a Gabrielle Lucantonio): JORDAN SEIGEL per COSMIC FLING di Jonathan Langager
Per la messa a punto di una colonna sonora in grado di sorreggere il film, come nel caso del montaggio di The Game, alla stregua di una seconda e forse prima regia.
BEST ACTRESS: MATA GABIN per MAMA LOVA di Jeff Taver
Per la sapienza, da parte dell’attrice, nel reggere il corto tutto sulle spalle, dando corpo a un personaggio che sa incassare i colpi ma anche restituirli, con un senso di spavento, terrore e umiliazione nelle sequenze di lotta che trasuda molta umanità.
BEST ACTOR: SALEH BAKRI per THE PRESENT di Farah Nabulsi
Per la forza di un’interpretazione in grado di servire a dovere la tensione narrativa e di risaltare anche nelle scene a più alto tasso d’impatto emotivo.
BEST EDITING: ROMAN HODEL e ROLF HELLAT per THE GAME di Roman Hodel
Per l’abilità nell'utilizzare il montaggio come una seconda (e forse prima) regia, sviluppando più punti di vista drammaturgici e stimolando lo spettatore attraverso un disegno preciso e di grande equilibrio narrativo.
BEST CINEMATOGRAPHY: KONRAD BLOCH per THE DRESS di Tadeusz Lysiak
Per aver tenuto compatto il livello di una fotografia e di uno studio sulla componente estetica dell’immagine raccordati al respiro cinematografico della messa in scena.
BEST SCREENPLAY: CHRISTIAN ARHOFF E EMIL MILLANG per VIKTOR ON THE MOON di Christian Arhoff
Per la messa a punto esilarante e originale di tantissime scene, pur partendo da modelli cinematografici molto smaccati e ben visibili. I tempi narrativi della scrittura sono impeccabili e servono a dovere anche le irruzioni più improvvise.
BEST DIRECTOR: JEFF TAVER per MAMA LOVA
Per avere donato rigore a una significativa prova d’attrice dirigendola con accortezza e portandola sempre nella giusta direzione, con una compattezza drammaturgica che giustificherebbe, in termini narrativi, l’ampliamento del prodotto da cortometraggio a lungometraggio.
BEST MUSIC VIDEO: NUDDU CA VENI di Giovanni Tomaselli
Per il costante fluttuare tra attualità, mito e sogno con un linguaggio contemporaneo ed accattivante e con una capacità comunicativa in grado di scardinare ogni resistenza.
BEST ABRUZZO SHORT: ROPELESS di Andrea Carrino
Per la capacità di catturare con tenerezza un’azione semplice ma carica di significato, avvalendosi di una regia mirata. Il progetto evidenzia uno stile già ben visibile: la precisa scansione dei tempi e delle accelerazioni della macchina da presa mostrano un calibrato ragionamento sull’economia della messa in scena, scommettendo sul tema forse usurato della perdita del lavoro con vocazione astratta. Ogni immagine, un po’ come nei film di Wes Anderson, è un frame che si vorrebbe guardare più a lungo.
BEST ANIMATION: THE FABRIC OF YOU di Josephine Lohoar Self (Regno Unito)
Per la costruzione di un racconto d’animazione maturo e sorprendente, dove il ricordo di un amore perduto si sviluppa attraverso soluzioni narrative e visive di spessore, confrontandosi coraggiosamente col rimpianto e la sessualità: sequenze sbalorditive che alzano continuamente la posta in palio e trovate che non temono di spiazzare, oscillando tra sgradevolezza e sentimento, erotismo e horror dei sentimenti.
BEST DOCUMENTARY: THE GAME di Roman Hodel (Svizzera)
Per aver raccontato il calcio dal punto di vista inedito poco visto dell’arbitro, tra sforzi fisici sul campo e moltiplicazione degli spazi d’azione. Particolarmente apprezzabile e paradossale la svolta finale, che mette l’arbitro in un contesto sorprendente in cui confrontarsi con “altre regole”, come un essere umano e un figlio qualunque: una vera e propria partita dentro la partita.
BEST NATIONAL SHORT: SPERA TERESA di Damiano Giacomelli (Italia)
Un mockumentary (cioè “un falso documentario”) graziato da uno humour nerissimo, macabro e allucinante, tra cattiveria e crudeltà, con una magnifica “attrice” protagonista, Rebecca Liberati, e un’idea che lavora su risvolti concettuali e truffaldini tra ironia e libertà sregolata, in un’Italia di hangar e magazzini. La completezza dei registri mette in piedi un ritratto, gioiosamente cinico e canoro, della contemporaneità del nostro paese.
BEST INTERNATIONAL SHORT: VIKTOR ON THE MOON di Christian Arhoff (Danimarca)
Una sorta di incrocio esilarante e pirotecnico tra le danze sentimentali di La La Land e il lavoro umoristico sull’arte contemporanea di The Square: uno stile nuovo e personale e un inno al buonumore intelligente che utilizza con spessore poetico i pochi mezzi produttivi a sua disposizione. I tempi narrativi assolutamente impeccabili sono esaltati dal fenomenale attore protagonista, Nicolai Jørgensen, che ottiene il massimo dalla sua recitazione giocando coi tempi, gli sguardi e le pause e lavorando sulla figura del Candide sulle orme di Jacques Tati e del Peter Sellers di Hollywood Party.
PREMIO SIFF STUDENTI: KLOD di Giuseppe Marco Albano (Italia)
Il premio ha avuto come giuria 200 studenti del 4° anno dei Poli di Istruzione Secondaria Superiore di Sulmona che, con il loro voto ad una selezione di sei corti in concorso nelle varie categorie, hanno decretato come vincitore KLOD, una storia di passione e riscatto. Secondo in classifica solo per un soffio è stato il poetico corto di animazione UMBRELLA di Helena Hilario e Mario Pece (Brasile)